Abitato fin dai tempi preistorici (il bacino di Grandis e la zona delle cave d’argilla di Qualso risalgono all’età del bronzo) subì la dominazione romana, testimoniata ancora oggi dalle superstiti tracce di centuriazione e dai ritrovamenti di tombe e monete e di seguito quella longobarda.
Con l’avvento del Patriarcato d’Aquileia il Rojale venne sottoposto alla Gastaldia di Tricesimo, dalla quale dipese fino al 1647, anno in cui venne eretto in Contea e dato in giurisdizione alla famiglia Caiselli. Nel periodo patriarcale e durante quello veneto la popolazione godette di particolari privilegi, tra cui l’esenzione delle tasse in cambio dell’obbligo di provvedere alla manutenzione della roggia che forniva l’acqua ad Udine.
Con l’occupazione napoleonica divenne Municipio del Distretto di Passariano e, con il Regno d’Italia, Comune con la denominazione di Reana del Rojale (decreto 18 agosto 1867).
Economicamente la zona fu prettamente agricola fino agli anni ’50, quando iniziò l’industrializzazione. Lungo i corsi d’acqua si svolgevano e si sviluppavano numerose attività artigiane quali battiferri e mulini. Vi erano anche fornaci per la produzione di calce e laterizi, distillerie, stabilimenti elettrochimici e pastifici. Fiorente era pure l’allevamento dei bachi da seta e dei bovini, tanto che ogni frazione contava la propria latteria per la trasformazione del latte. Tradizionali le lavorazioni del ferro, del vimini e del cartoccio (scus).
Attualmente l’economia del territorio può essere definita di tipo misto con prevalenza del settore terziario. Lungo la statale 13 si è venuta sviluppando in questi ultimi decenni una zona industriale/commerciale; piccoli insediamenti produttivi si trovano ubicati anche nelle frazioni.
Nel Comune sono presenti diverse Associazioni sportive, ricreative, culturali che animano la vita della Comunità. Formazioni bandistiche e cori mantengono viva la tradizione musicale del Rojale.