I primi insediamenti nella zona risalgono a tempi preistorici, stando ai reperti archeologici, di età eneolitica, scoperti nel territorio; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani, di cui pure sono pervenute diverse testimonianze.
Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme di Puzolium, Pociolum e Puzolo, deriva dal latino PUTEUS, che significa ‘pozzo’. A lungo chiamata semplicemente Pozzuolo, assunse la denominazione attuale con un regio decreto del 1867.
Superato il triste periodo delle invasioni barbariche, nella prima metà del X secolo fu donata dall’imperatore Berengario I al patriarca di Aquileia, che la assegnò a un vassallo. Dotata di un castello, abitato dai signori locali, nel corso del Trecento fu travagliata dalle continue lotte tra i potenti feudatari friulani e dalle guerre tra i conti di Gorizia e il patriarcato, cui si aggiunsero le aspre contese tra gli udinesi e i cividalesi. Il XV secolo portò la dominazione veneziana, varie pestilenze e le devastanti incursioni turche.
Rimasta sotto la repubblica di Venezia fino all’arrivo di Napoleone, sul finire del Settecento, seguì le sorti di gran parte del Friuli, dominato dall’Austria fino al 1866, quando fu annesso all’Italia.
Dopo la disfatta di Caporetto, del 1917, fu teatro di una eroica battaglia, in cui le milizie italiane, aiutate dalla popolazione locale, riuscirono a rallentare l’avanzata delle truppe austro-ungariche. Tra le opere architettoniche più importanti figurano: la parrocchiale, della fine del XIX secolo; la villa Sabbadini; la chiesa di Ferraria, le cui origini risalgono forse al Trecento, e il tempio costruito in ricordo dei soldati italiani morti o dispersi in Russia.